Siete andati a letto presto la sera prima dopo aver passato in rassegna tutte le informazioni delle aziende di vostro interesse, avete ritirato per tempo il completo nero in tintoria e stirato la camicia bianca mentre pensavate a quale cravatta abbinare (l’esempio è al maschile ma vale per entrambi i sessi). Il giorno prima dal barbiere, barba sistemata, via i piercing, coperti i tatuaggi più vistosi… eppure non basta! Arriva l’ansia, la gola si secca, la lingua è felpata, sudore sulle mani e sulla fronte, davanti a voi solo una persona (che criticate per come si è vestita ovviamente…), fra poco tocca a voi, accennate un sorriso, alzate il braccio per stringere la mano e … il panico vi rapisce ?!
Come gestire l’ansia durante un colloquio di lavoro
Non ricordate più il vostro nome ?! Vi cade dalle mani la copia del curriculum vitae ormai spiegazzato dal tic nervoso che vi è comparso proprio in quel momento…
Insomma una tragedia! Si chiama ansia da prestazione, stress, paura… terrore!
Ok, c’è una soluzione, come sempre, per non fare figuracce.
Si chiama specchio.
Uno superficie riflettente non serve soltanto per sistemarvi il ciuffo ma anche per conoscervi. Così come farsi dei video e rivedersi. Oggi vi sono molti “youtubers” che nonostante non abbiamo alcuna capacità comunicativa, spopoleggiano in rete.
L’ansia, lo stress sono stati che ci coinvolgono fisicamente e mentalmente perché ci troviamo di fronte ad una nuova situazione, che non conosciamo, o anche perché abbiamo caricato di troppe aspettative quel momento particolare.
Pensate al vostro primo esame orale. Ora pensate al vostro ultimo esame. Poi c’è la discussione della tesi. Possibile che dopo tanti esami si entri in ansia per l’ennesima esposizione?! È una situazione nuova, con amici e parenti pronti ad applaudirvi… non si può fare brutta figura.
Così ad un colloquio di lavoro, non si può tornare a casa senza un contratto di lavoro.
Le aspettative si mischiano con una situazione nuova… ed il mix può essere devastante.
Quindi iniziamo da noi stessi, parliamo allo specchio o ad un amico e presentiamoci. Correggiamo il tiro, ipotizziamo le domande che possono farci e prepariamo risposte credibili, decise, coerenti con noi stessi.
Poi pensiamo agli obiettivi della giornata e del colloquio. Non torneremo probabilmente a casa con un contratto milionario (eppure molti hanno questa aspettativa).
Una buona soluzione? Pensare che stiamo conoscendo chi già lavora, qualcuno che nel futuro potremmo essere noi! Avere la possibilità di confrontarsi con un responsabile delle risorse umane, capire cosa stanno cercando e come migliorare il nostro cv e la nostra presentazione.
Fare una bella figura. Imparare a comportarsi da adulti. Non far capire al professore che abbiamo studiato ma che siamo in grado di svolgere un lavoro, di imparare, anche dai nostri errori, di impegnarci, di mettere entusiasmo ed energia in una nuova sfida che non vediamo l’ora di affrontare. Ecco, questo potrebbe essere un buon modo di gestire l’ansia e di tornare a casa soddisfatti… e forse anche di ricevere quanto prima una chiamata per un secondo colloquio!
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